L’accensione dell’impianto di riscaldamento, come vi spiegammo in un articolo precedente, e lo spegnimento dello stesso avvengono secondo determinate indicazioni del legislatore nazionale, la cui regolamentazione punta ad un contenimento dei consumi energetici e tiene altresì conto di diverse “fasce territoriali nazionali” nel rispetto delle caratteristiche ambientali di ciascuna area.
Quando si spegne il riscaldamento nel 2025, dunque? La stagione termica in Italia è compresa tra i mesi di ottobre 2023 e aprile 2024, ma non in maniera uniforme sul territorio nazionale.
Al Sud, per esempio, è più breve che nella regione alpina.
L’Italia è quindi suddivisa in zone climatiche, a seconda delle diverse condizioni ambientali.
Ed è nel rispetto delle zone climatiche, così come per l’accensione, che si stabiliscono i parametri ed i periodi in cui verrà spento il riscaldamento.
Ecco il calendario dello spegnimento nazionale degli impianti di riscaldamento.
- Zona A: il periodo di accensione va dall’8 dicembre al 7 marzo, per 5 ore giornaliere.
- Zona B: dall’8 dicembre al 23 marzo, per 7 ore giornaliere.
- Zona C: dal 22 novembre al 23 marzo, per 9 ore giornaliere.
- Zona D: dall’8 novembre al 7 aprile, per 11 ore giornaliere;
- Zona E: dal 22 ottobre al 7 aprile, per 13 ore giornaliere.
- Zona F: nessuna limitazione, né di calendario né di orario.
Quando si spegne il riscaldamento nel 2025, nel Comune di Napoli?
Nel Comune di Napoli, il riscaldamento nel 2025 si spegne entro il 31 marzo.
Il territorio del Comune di Napoli è classificato in zona climatica “c” ai sensi del DPR 412/93 e DPR 551/99, ed in tale area l’esercizio degli impianti di riscaldamento invernale è consentito per 10 ore giornaliere nel periodo compreso tra il 15 novembre e il 31 marzo, nell’intervallo orario compreso tra le ore 5 e le ore 23 di ciascun giorno.
In tutti gli edifici in cui è presente un impianto centralizzato, l’amministratore o i proprietari sono obbligati ad esporre un cartello indicante il periodo e gli orari di accensione scelti.
Inoltre, le disposizione della nostra Amministrazione Comunale prevedono che la manutenzione periodica del proprio impianto termico sia un obbligo previsto dall’articolo 31 della Legge 9 gennaio 1991 n.10, al fine di ottimizzare il rendimento energetico delle caldaie e contenere il consumo di energia.
Il proprietario o il conduttore dell’unità immobiliare, l’amministratore del condominio o l’eventuale terzo che se ne è assunto la responsabilità, che non “mantiene in esercizio gli impianti” e non “provvede affinché siano eseguite le operazioni di controllo e di manutenzione secondo le prescrizioni delle normative vigenti” è punito con una sanzione amministrativa non inferiore a 500 euro e non superiore a 3.000.
Come regolarsi?
L’impatto climatico non è, come sappiamo, percepito in egual misura da tutti.
Molti utenti, da questo punto di vista, preferirebbero conservare l’opportunità del comfort domestico per più tempo, rispetto a quanto stabilito dal calendario della aree climatiche.
La soluzione, da questo punto di vista, soprattutto per i residenti in strutture condominiali, è quella di rivolgersi ad un tecnico qualificato per valutare l’opportunità di procedere al “distacco condominiale”.
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